Viaggio in camper verso la Spagna, destinazione Estremadura

 

  Dopo una tappa in Camargue, nel Parco Ornitologico di Pont de Gau per ammirare lo spettacolo dei fenicotteri rosa, ci siamo immersi nella natura del Parco Nazionale di Monfrague per goderci le gole selvagge dei fiumi Tajo e Tietar, che proprio qui confluiscono, dalle cui pareti scoscese partono i grifoni per cercare le correnti ascensionali, e poi le singolari formazioni rocciose di Los Barruecos a Malpartida di Caceres, dove nidificano le cicogne, per poi girovagare, su strette stradine sterrate, nelle steppe sconfinate di Santa Marta e Belen nei pressi di Trujillo, e tanto altro in una natura ancora preservata grazie all'opera di Jesus Garzon che negli anni '70 si è battuto con determinazione per tutelare questo patrimonio, fino ad allora nascosto, che stava per essere minacciato dalla costruzione di mega-centrali per la produzione di energia.

 

La conformazione del territorio, all'interno del Parco, consente di osservare i rapaci, in particolare grifoni, avvoltoi monaci e nibbi, ma anche capovaccai, gracchi corallini, aquile e falchi pellegrini, a poca distanza mentre si involano dalla parete opposta e salgono in cerca delle correnti quando il sole comincia a scaldare l'aria. Sono presenti anche cicogne nere, e diversi passeriformi, anche piuttosto elusivi come il passero solitario che qui si può vedere abbastanza facilmente. Lungo la strada che attraversa il parco sono predisposti degli ottimi punti di osservazioni, molto belli in particolare la terrazza al Castillo di Monfrague, a cui si accede con una breve camminata, il Salto del Gitano e la Parrilia del Tietar.

Nelle steppe sono presenti numerose ghiandaie marine, grazie alle numerose casette allestite presso i pali elettrici che condividono con gheppi, civette e corvi, oltre a grillai, averle, pernici, strillozzi, cappellacce e gruccioni. Nella stagione giusta è possibile osservare anche le otarde e le galline prataiole.

 

 

4200 km in una settimana, attraversando Francia e Spagna, viaggiando su strade minuscole, che diventavano sempre più strette e sconnesse, sterrate dove abbiamo rischiato di restare impantanati con il camper. tutto questo solo per cogliere l'emozione che offre l'involo di un'aquila o la picchiata repentina di un falco pellegrino, la planata di un grifone o lo sguardo curioso di una volpe che fa' capolino tra l'erba. Ma per noi ne è valsa la pena! Anzi il viaggio è stata una piccola avventura parte integrante del divertimento. Una parentesi di spensieratezza e libertà. E poi ci siamo fatti anche quattro risate.