La vita di notte nel bosco... e il lupo

Quando scende la sera e l’uomo si ritira dal bosco, gli animali tornano a essere i padroni del loro mondo, a due passi dai centri urbani.

Caprioli, tassi, istrici e faine escono dai sicuri rifugi in cui hanno passato la giornata e si mettono alla ricerca di cibo, per sé e per i propri cuccioli.

Perché, anche se noi non la vediamo, la fauna selvatica vive a poca distanza dall’uomo ma ha imparato, negli anni, a nascondersi dai pericoli portati dal super-predatore a due zampe.

Alcuni di loro sono naturalmente notturni, altri hanno modificato le loro abitudini per evitare incontri spiacevoli con la nostra razza: la più pericolosa per loro.

Per poterli fotografare è perciò necessario attrezzarsi con strumenti in grado di scattare anche in assenza dell’operatore.

Con gli amici Marco Bernardini , Constantinos Photiou, Nicolò Razeto e Claudio Bianchi, ci siamo riuniti in quello che abbiamo battezzato CTT ovvero "Camera Trap Team" per provare a raccontare, con l’ausilio di apparecchiature auto-costruite oppure adattate allo scopo, quello che gli animali fanno al riparo dello sguardo indiscreto e pericoloso dell’uomo, a pochi metri dalle abitazioni o, addirittura, nei giardini.

Dopo vari tentativi e tante modifiche abbiamo piazzato alcune foto-trappole che cominciano a restituirci qualche immagine di questo mondo.

E’ stupefacente scoprire come le nostre colline, a pochi metri dalle case, siano così popolate da specie affascinanti, abilissime a non farsi notare durante il giorno.

Di seguito qualche video e le immagini ottenute con le nostre foto-trappole (ad infrarossi i video quelli realizzati di notte).

 

Camera Trap Team 2020 nel bosco di Bambi
coppia di lupi in dolce attesa prede e predatori
nel bosco di sera 1 nel bosco di sera 2
nel bosco di sera 3 nel bosco di sera 4

Questa coabitazione merita qualche riflessione.

Un esempio interessante è fornito dal Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, dove i cervi riposano nei giardini delle abitazioni e gli orsi passeggiano per il paese: senza problemi.

Certamente non si può banalizzare una situazione complessa: sarebbe meglio se ciò non accadesse. Sarà però sempre più difficile, in futuro, che uomo e animali possano coesistere in confini nettamente separati. Ormai le aree realmente selvagge, le cosiddette zone “wilderness” sono quasi del tutto scomparse perché l’attività umana si è allargata in tutto il territorio. Gli animali hanno imparato a vivere con l’ingombrante presenza dell’uomo mutando le proprie abitudini, infatti anche la fauna non tipicamente notturna si muove soprattutto durante la notte proprio per evitare gli incontri con gli umani, la specie animale più infestante.

Però gli habitat naturali sono sempre più circoscritti e, fortunatamente, in alcune zone, diverse popolazioni di varie specie sono aumentate di numero grazie anche alle misure protezionistiche. Questo è un bene: dobbiamo capirlo e spiegarlo a chi non se ne rende conto.

La biodiversità è la base della vita stessa per cui la presenza di prede e predatori è indice di un ambiente sano e vitale. Ovviamente l’aumento numerico e quindi la maggior competizione per le risorse, ha portato molti animali a spingersi nelle aree urbane alla ricerca di cibo.

Per questo dobbiamo imparare a gestire la cosa. Innanzitutto intervenendo per migliorare gli ambienti forestali , in modo che gli animali possano trovare cibo nelle aree selvatiche, poi allargare le zone interdette all’uomo ed intervenire per mitigare i problemi derivanti dalle escursioni degli animali selvatici nelle zone urbane, infine risarcire gli eventuali danni.

Ribadisco però che la biodiversità è un bene di fondamentale importanza da tutelare e che poter osservare da vicino animali affascinanti e stupendi ci regala sensazioni uniche.

Alcune zone d’Italia sembrano aver imparato bene la lezione: zone protette, animali in aumento, corretta gestione delle aree tutelate e, non ultimo, il rientro economico derivante dal turismo naturalistico che apprezza la bellezza dello spettacolo naturale, il fascino dell’incontro con un grosso cervo maschio che, con il suo imponente palco, attraversa un prato a pochi passi dai bambini incantati dall’eleganza dell’animale, oppure l’incanto del fugace incrocio di sguardi con un lupo che ci appare all’improvviso sul sentiero che stiamo percorrendo.

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