Nell’appennino tosco-emiliano, in località Savignano del comune di Grizzana Morandi, è possibile visitare l’originale costruzione ideata e realizzata dal genio eclettico e visionario di Cesare Mattei (Bologna 11 gennaio 1809 – Grizzana Morandi 3 aprile 1896), nominato conte da Pio IX nel 1847.

Il Conte proveniva da una famiglia molto agiata ma la sua vita è stata segnata dalla morte prematura prima del padre e poi della madre, nel 1850, per un tumore al seno. Quest’ultimo evento lo portò a ritirarsi dalla vita politica pubblica per dedicarsi allo studio della medicina, pur non avendo fino ad allora alcuna competenza in materia, e ad acquistare la le rovine dell’antica rocca di Savignano per portarla a nuova vita.

In campo medico i sui studi lo portano ad andare oltre le teorie omeopatiche di Hahnemann elaborando una nuova teoria che chiamerà Elettromeopatia (o Elettromiopatia) che riscosse un grande successo a metà dell’800, pur avversata dalla medicina ufficiale. Molte persone si recavano alla Rocchetta Mattei per farsi curare, alloggiando nel borgo limitrofo, mentre i rimedi creati dal Conte venivano esportati anche all’estero. Partendo dal deposito centrale di Bologna furono realizzati diversi depositi in tutto il mondo fino ad arrivare al numero di 107 nel 1884.

In quel periodo la fama della medicina alternativa del Conte Mattei era tale che Fëdor Dostoevskij lo cita ne I Fratelli Karamazov.

Contemporaneamente il Conte si dedicava alla ricostruzione della rocca, fondendo elementi tradizionali di origine medievali con stanze di stile moresco ed altre in stile liberty. Questo anche perché i lavori non si interrompevano mai in quanto il Conte continuava a modificare la costruzione, assumendo sempre manodopera della zona, cosa che lo fece diventare ben presto un benefattore molto amato dai suoi concittadini.

Questo mix di stili rende la Rocchetta un’opera unica nel suo genere dove si possono ammirare le volte della bellissima moschea di Cordoba e un cortile ispirato all’Alhambra di Granada.

Nella costruzione, inoltre, nulla è come appare. Gli archi che sembrano di pietra sono di legno, la scaletta che sembra costruita con tronchi d’albero è in realtà di cemento, i mosaici e gli intarsi sono pitture, e così via. Sono stati inoltre inseriti pezzi provenienti da altre costruzioni come un grande camino che incornicia un ingresso, terrazzini ed altri oggetti d’arte, oltre a opere molto particolari, soprattutto per l’epoca, come l’orologio elettrico alimentato con l’energia prodotta da una piccola cascata che scorreva all’interno del castello.

La Rocchetta, recentemente ristrutturata e aperta al pubblico, resta a testimoniare l’ingegno del suo ideatore mentre resta avvolta nel mistero la formulazione della sua teoria medica, almeno per la parte elettrica che il Conte riteneva fondamentale per l’efficacia dei rimedi omeopatici che proponeva.

Per chi volesse approfondire o prenotare una visita:

https://www.rocchetta-mattei.it/