Zanzibar - dicembre 2012

Il mare, i profumi ed i sapori africani dell'isola tanzaniana, la spiaggia di Pwani Chawgani sulla costa orientale che, quando la marea si ritira si popola di pescatori, bambini che giocano e donne che raccolgono le alghe, la spiaggia di Kendwa e i tramonti del nord, il safari blu a Menay-Bay ed all'isola di Kwale, la religiosità del popolo ed  i Masai impiegati nel turismo.

La strada verso Stone Town, la capitale, è tutto un susseguirsi di capanne di fango e paglia, costruzioni con il tetto in lamiera, campi e coltivazioni di banana e canna da zucchero, con un continuo via-vai di persone, biciclette, scooter e mucche. Considerata l'elevata densità abitativa, l'isola ha quasi un milione di abitanti, l'età media molto bassa con un'aspettativa di vita attuale di circa 50 anni, è facile prevedere quale sarà il boom demografico di Zanzibar e di tutta l'Africa nel prossimo decennio.

I residenti dell'isola ed i Masai che vivono e lavorano sulla spiaggia parlano molto bene la nostra lingua, grazie al forte afflusso di turisti italiani. L'abbattimento della barriera linguistica consente di avvicinare e conoscere un popolo così diverso da noi, eppure così simile nelle aspirazioni e nelle speranze dei giovani Masai che non vedono l'ora di tirare due calci ad un pallone, come i ragazzi di qualsiasi latitudine e sognano un futuro migliore.