Immersione nella natura del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise

La sveglia suona alle 4 in punto e come sempre in queste occasioni mi chiedo chi me lo fa’ fare. Stavo così bene, al calduccio, nella mansarda del mio camper, dentro al sacco a pelo. Però devo decidermi, se voglio arrivare in quota per appostarmi prima che sorga il sole, devo alzarmi. Guardo fuori dal finestrino: il cielo è stellato perciò non ho neppure la scusa del maltempo.

Con un grande sforzo mi alzo e mi preparo. Non sono molto veloce nei preparativi mattutini, riesco comunque a partire prima delle 5. E’ ancora completamente buio, uso due torce, una frontale per vedere dove metto i piedi e un’altra in mano per cercare le indicazioni del sentiero, anche perché non conosco il percorso e spero di non avere problemi ad orientarmi (comunque ho sempre il navigatore e le mappe del parco scaricate sul cellulare).

La strada sale parecchio e, come sempre, mi riprometto di allenarmi per le prossime escursioni per fare un po’ meno fatica in futuro. Riesco ad arrivare in quota prima delle 7, quando il cielo comincia a schiarirsi. Ci sono già due fotografi e qualche cervo in lontananza: mi apposto cercando di non disturbare ne’ gli uni ne’ gli altri.

Ora il cielo è chiaro ed il sole sta per sorgere mentre i cervi sembrano non avere alcuna intenzione di avvicinarsi. Fortunatamente ho trovato una posizione abbastanza comoda appoggiandomi ad alcune rocce per cui mi godo in silenzio il panorama. Alla mia sinistra c’è un laghetto che, in questa stagione, è quasi completamente asciutto; nonostante ciò un maschio di cervo esce dal bosco per bere e rinfrescarsi nella poca acqua rimasta.

Visto che qui non succede niente provo a spostarmi più vicino al laghetto e, nel percorso, mi trovo davanti un bell’esemplare di cervo che, purtroppo, fugge senza lasciarmi il tempo di scattare neppure una foto. Peccato!

Trovo un’altra roccia per ripararmi e mi sistemo i teli per mimetizzarmi sperando che qualche cervo torni a fare il bagno nel fango del laghetto. Dopo un po’, assecondando le mie speranze, arriva un altro bel maschio che si avvicina guardingo alla poca acqua per rinfrescarsi. Non capisco se mi abbia visto e mi stia controllando però, con calma, si avvicina e comincia a bere. Provo a scattare qualche foto sperando che il click non lo spaventi e, fortunatamente, lui sembra non curarsi minimamente del rumore.

Continuo a fotografare e, mentre sto guardando dentro all’oculare, spunta un’altra sagoma più piccola, seguita da un’altra. Non credo ai miei occhi: sono lupi! Alzo gli occhi e mi accorgo che gli esemplari sono tre. Controllo sul display della fotocamera ingrandendo al massimo l’immagine e sono proprio lupi. E’ il mio secondo incontro con questa specie e sempre in Abruzzo.

La cosa che mi sorprende è che i lupi condividano la stessa pozza con il cervo che continua tranquillamente le sue abluzioni mattutine rotolandosi nel fango incurante della presenza dei tre lupi a poca distanza da lui. Anzi sembra che siano più timorosi i lupi che controllano i movimenti del cervo pronti ad allontanarsi non appena questo accenna a muoversi nella loro direzione.

Per una decina di minuti continuano le loro faccende poi ognuno se ne va per la propria strada.

L’incontro è stato emozionante: cervo e lupi insieme! Posso ritenermi soddisfatto.

Vedere cervi e lupi, prede e predatori, condividere una pozza d’acqua per trovare un po’ di giovamento in una calda giornata di fine estate, mi ha fatto riflettere sull’incapacità dell’uomo di fare altrettanto. Una equa ripartizione delle risorse di questo pianeta garantirebbe a tutti una vita dignitosa.

Quante guerre, invece, sono state fatte e quante se ne faranno ancora, in modo più o meno esplicito, per accaparrarsi, una miniera oppure un giacimento. L’uomo e i popoli non hanno ancora imparato a coabitare pacificamente nello stesso territorio condividendone le ricchezze.

Spesso gli animali possono offrire degli esempi e degli insegnamenti a noi, che siamo la specie dominante del pianeta Terra, o forse sarebbe meglio dire la più invasiva ed infestante.

Il giorno dopo altra alzataccia, ma ad un orario più umano perché sono in campeggio ed ho deciso di fare un giro nei dintorni prima che arrivi la folla dei fotografi, considerato che è sabato e siamo nel periodo degli amori quando i cervi si esibiscono nel tipico bramito ed i maschi si contendono l’harem delle femmine.

Con mia sorpresa i cervi sono proprio dentro al campeggio e si aggirano tranquillamente tra tende e camper. Ogni tanto escono, si fanno un giretto nel bosco e tornano mentre lo sciame di fotografi li insegue. La cosa particolare è che non sembrano minimamente disturbati dagli osservatori.

Il capo branco sembra anzi richiamare l’attenzione dei fotografi quando si sposta da una parte all’altra: evidentemente gli piace la compagnia! La situazione è quasi comica: il cervo arriva al centro del prato e, guardandosi intorno non vede nessuno, allora si cimenta in qualche bramito così i fotografi arrivano di corsa, sbucando da tutte le parti. L'animale, soddisfatto, si siede e si mette in posa per i ritratti. I bambini presenti sono estasiati all’idea di poter fare un selfie con un bel esemplare di cervo maschio sullo sfondo, con il suo imponente palco.

La situazione si presta ad alcune considerazioni.

Da una parte, essendo anch’io un foto-amatore penso che sia necessario prestare molta attenzione a non arrecare disturbo alla fauna selvatica per accaparrarsi uno scatto ravvicinato con un animale. Dall’altro lato però, in situazioni del genere, ci si sente pienamente immersi nella natura.

Non esiste più la linea di demarcazione tra paesaggio urbano e rurale, tra città e bosco. Le diverse componenti si fondono e si integrano mantenendo l’equilibrio. Questa è la magia dell’Abruzzo dove è naturale che un cervo vada a riposarsi in un giardino privato oppure che un orso passeggi per le strade del paese con i suoi cuccioli. Ovviamente questo avviene perché qui la natura è protetta e gli animali stanno abbassando la guardia nei confronti dell’uomo.

Riparto con la consapevolezza che in futuro dovremo imparare a convivere meglio con la natura, rispettando l’ecosistema e tutelando meglio gli habitat rimasti naturali anche se non più intatti, per garantire il mantenimento della biodiversità esistente.

Tutto ciò potrà diventare anche una risorsa economica per il turismo naturalistico e soprattutto un arricchimento per le emozioni che queste creature riescono a trasmettere, insieme alla pace ed alla serenità che possiamo ricevere da una giornata passata in questi splendidi ambienti ancora incontaminati (e noi dovremo fare il possibile affinché resti tale) dove è ancora possibile vedere da vicino gli animali selvatici.

Il mio incontro con la volpe lo racconto nel blog anche le volpi si commuovono.

Concludo con le immagini che sono riuscito ad ottenere durante questi brevi soggiorni in Abruzzo. Nella prima galleria fotografie di quest'estate, scattate a luglio e settembre; la seconda si riferisce ad un precedente soggiorno invernale raccontato nell'articolo abruzzo2015.